La resilienza è "la capacità di fronteggiare le avversità, reagire, riprendersi e sviluppare competenze sociali e accademiche nonostante l'esposizione a un forte stress… o anche solo allo stress a cui ci sottopone il mondo di oggi".1 Durante il percorso di crescita, i giovani affronteranno inevitabilmente delle avversità, che possono riguardare la scuola, la salute e la vita sociale. Purtroppo, l'importanza della resilienza viene spesso sottovalutata. La vita ci pone infinite sfide, molte delle quali riguardano le relazioni. Molti genitori cercano di proteggere i figli da qualsiasi tipo di dolore, di sostituirsi a loro anziché affiancarli nel dialogo con gli altri e di intervenire per evitare momenti difficili da cui potrebbero invece trarre importanti insegnamenti. Tenere sempre questo comportamento è, in realtà, diseducativo per i teenager, perché non li prepara ad affrontare la vita adulta, che non consiste in una bolla in cui sono tutti ben disposti nei loro confronti.
La nostra ricerca2 ha rilevato che più i giovani sono resilienti, minori sono le probabilità che il cyberbullismo abbia conseguenze significative su di loro. Inoltre, i ragazzi con più resilienza hanno adottato i comportamenti che genitori e tutori consigliano agli studenti che subiscono maltrattamenti. Hanno informato la scuola. Hanno segnalato gli abusi all'app e/o al sito interessato. Hanno modificato il nome visualizzato, bloccato gli aggressori o si sono disconnessi. I giovani con un livello di resilienza inferiore hanno invece dimostrato una minore capacità di reazione agli episodi di cyberbullismo.
Supponiamo che tuo figlio o tua figlia diventi il bersaglio di commenti spiacevoli pubblicati sul suo account social. È molto probabile che non riesca a sostenere la situazione e inizi a pensare di essere uno "sfigato" che merita di essere preso di mira e che il bullismo sia inevitabile perché rappresenta ciò che la maggior parte della gente pensa di lui. La soluzione ideale sarebbe ripensare a ciò che è accaduto e cercare di comprenderlo in modo positivo. Potrebbe, ad esempio, pensare che chi lo sta cyberbullizzando sta a sua volta affrontando insicurezze e problemi personali e che riesca a sentirsi meglio solo facendo del male agli altri. Potrebbe ricordare a se stesso che in un quadro più generale l'opinione e le azioni di chi lo aggredisce non hanno importanza ed evitare di rimuginarci troppo.
È a questo punto che entrano in gioco genitori e tutori e che conversazioni equilibrate e propositive possono risultare estremamente utili. Quando riusciamo ad aiutare i teenager a capire quale delle loro convinzioni manca di fondamento se osservata oggettivamente, forniamo loro più strumenti per cambiare, interrompere e mettere in discussione schemi di pensiero nocivi,3 che possono essere sostituiti da altri più sani e benefici. Questo si traduce in atteggiamenti e approcci alla vita positivi, sia nel presente che nel futuro.
Per insegnare la resilienza, genitori e tutori possono ricorrere a film e libri, perché i giovani, la cultura pop e i media sono legati in modo quasi indissolubile. È naturale stabilire una connessione con la struttura della trama e sentirsi profondamente toccati dalle storie più straordinarie che abbiamo sentito, visto o ascoltato nel corso della nostra vita. Molti subiscono l'influenza delle favole e della mitologia greca da bambini, dei supereroi nell'adolescenza e nelle prime fasi dell'età adulta e successivamente dei film che narrano imprese sportive o di guerra e ognuna di queste narrazioni può essere di ispirazione per trasformare la propria vita in una grande storia. Di seguito forniamo alcuni suggerimenti suddivisi per fascia di età.
Scuole medie inferiori
Scuole medie superiori
Scuole medie inferiori
Scuole medie superiori
Genitori e tutori dovrebbero dare priorità allo sviluppo della resilienza aiutando i ragazzi a reinterpretare in modo più costruttivo tutte le avversità online (o offline) che si trovano ad affrontare e a usare i media come fonte di storie di persone vincenti in cui immedesimarsi e di cui emulare gli atteggiamenti, le azioni e la vita. Questo li aiuta ad assumere il controllo delle loro esperienze online e a imparare a proteggersi dai pericoli. Inoltre, aumentare la resilienza con tali mezzi favorisce nei giovani l'acquisizione non solo di uno scopo, ma anche di sicurezza, capacità di risoluzione dei problemi e autonomia, tutti elementi essenziali per uno sviluppo più sano.
1 Henderson, N., & Milstein, M. M. (2003). Resiliency in schools: Making it happen for students and educators.
Thousand Oaks, CA: Sage Publications (Corwin Press)
2 Hinduja, S. & Patchin, J. W. (2017). Cultivating Youth Resilience to Prevent Bullying and Cyberbullying Victimization. Child Abuse & Neglect, 73, 51-62.
3 Sulla base del modello ABC (Adversity, Beliefs, and Consequences) di Albert Ellis. Please see Ellis, A. (1991). The revised ABC's of rational-emotive therapy (RET). Journal of Rational-Emotive and Cognitive-Behavior Therapy, 9(3), 139-172.