Confronto tra l'esperta di tematiche giovanili Hina Talib e Nicole Lopez di Meta
Meta
20 marzo 2024
La conversazione è stata modificata per ragioni di brevità e chiarezza.
NICOLE: Sono davvero felice di avere qui la Dott.ssa Hina Talib, pediatra e specialista in medicina dell'adolescenza, autrice, mamma e creator della nostra serie Screen Smart. Sono mamma di un teenager e anch'io mi affido moltissimo alla Dott.ssa Talib per consigli su tempi e modi per affrontare conversazioni delicate con mio figlio. La dottoressa propone un approccio pragmatico e ragionato alla genitorialità . La trovate su Instagram con l'account @teenhealthdoc e sul suo sito web, ma qui mi fermo e cedo la parola, così che possa presentarsi.
NICOLE: Cosa consiglieresti a un genitore che non sa come iniziare una conversazione con i figli sui social media o sul tempo trascorso davanti allo schermo? Come si fa a incoraggiare un dialogo aperto e comprensivo all'interno della famiglia?
NICOLE: Quali sono stati gli impatti positivi di Instagram sui teenager con cui hai lavorato? I genitori hanno modo di aiutare i figli a trovare più contenuti che li fanno stare bene?
DOTT.SSA TALIB: Instagram, come altri social media, può essere una piattaforma eccezionale per trovare una community, connettersi con gli amici, apprendere nuove competenze ed esprimersi. Molti teenager mi hanno raccontato di aver trovato online "persone come loro", in particolare quelli provenienti da comunità storicamente emarginate. I teenager che si identificano come LGBTQIA+ hanno detto di aver trovato sostegno, formazione e risorse sui social media. Specialmente negli ultimi anni, i teenager mi parlano anche degli strumenti per il benessere mentale o delle strategie di adattamento che hanno appreso online da piattaforme, persone od organizzazioni che seguono e persino consigli di salute! Infine, l'attivismo sembra essere un ambito che attira i teenager sui social media come luogo dove condividere le idee: adoro la loro fiducia nel poter cambiare il mondo secondo i propri ideali.
NICOLE: La maggior parte dei genitori non aspetta il 13° compleanno dei figli per intavolare una conversazione sulle abitudini positive online. Che consigli daresti ai genitori che stanno per vedere i figli fare il loro primo ingresso sui social media?
NICOLE: Hai mai avuto confronti difficili con i tuoi pazienti su qualcosa che era successo online? Com'è stato?
DOTT.SSA TALIB: Le conversazioni su cose successe online che hanno smosso emozioni o sono state impegnative da affrontare sono state gli strumenti migliori per ispirare davvero un cambiamento nelle abitudini o per spingere i giovani a mettere dei limiti all'utilizzo di Internet. Le migliori idee su come riuscirci durante gli incontri con i giovani sono arrivate da loro. Si conoscono meglio di tutti e riescono a trovare idee creative per rimediare ad alcuni errori o modificare i modi in cui usano la tecnologia per rispettare un determinato obiettivo di vita o di salute.Inoltre, è molto più facile per i teenager parlare di ciò che i loro coetanei stanno affrontando online, piuttosto che di se stessi. Parti da lì e ascolta ciò che ti raccontano. Può trattarsi per loro di cose coinvolgenti o a volte strazianti, di cui hanno bisogno di parlare.
NICOLE: Una delle ultima domande del pubblico è: "I social media possono portare me, adulto, a fare paragoni; come aiuto i miei figli a gestire il confronto sui social?". Dott.ssa Talib, cosa può dirci in merito?
DOTT.SSA TALIB: Credo sia stato Theodore Roosevelt a dire che il paragone è il ladro della gioia. Il confronto sui social può influenzare l'autostima e, a livello di sviluppo, i teenager sono in una fase delicata della vita, in cui attribuiscono particolare importanza ai commenti. Quindi come possiamo aiutarli? Dobbiamo fare il possibile per sviluppare la loro autostima nella vita reale oltre che online e insegnare loro a proteggersi da chi non fa loro del bene, non li fa sentire rispettati e valorizzati. In fin dei conti, si tratta dell'importanza di sentirsi riconosciuti. Promuovere la percezione di avere un valore può essere un forte antidoto al confronto sociale. Ultimamente ho sentito Jennifer Wallace, autrice di Never Enough, parlare proprio di questo in un modo molto efficace. Nelle piccole e nelle grandi cose ognuno di noi deve far sentire ai propri figli e a tutti i teenager con cui interagisce che sono importanti, hanno competenze, valore e che sono parte integrante di questo mondo.
Chiedo ai teenager di interagire con i contenuti che li fanno sentire bene. L'iniziativa "De-friend December" è molto utile: è una buona cosa smettere di seguire le persone che non ci fanno del bene. Allo stesso modo, spesso consiglio ai teenager di disattivare i "Mi piace" o applicare restrizioni se non vogliono che le persone sappiano che non le seguono più. Ripeto, la cosa più importante è parlare regolarmente con i propri figli per sapere come si sentono.
NICOLE: Abbiamo parlato di tantissime cose: qual è la lezione più importante che i genitori dovrebbero ricordare?
DOTT.SSA TALIB: I social sono diversi per ognuno, i teenager hanno esigenze differenti a seconda di età e livello di maturità . Dobbiamo riuscire a vedere e ascoltare davvero i nostri figli per guidarli al meglio nella loro vita online. Parlate con i vostri figli di come possono vivere positivamente i social media e dei rischi che corrono. Mostratevi vulnerabili e ricordate che il vostro rapporto con i social media è un modello anche per i vostri figli: può essere utilissimo per favorire il confronto su questi temi. Molte app come Instagram offrono strumenti per genitori e impostazioni predefinite, ma avviare un confronto con i propri figli è il modo migliore per aiutarli ad avere esperienze positive sui social media.
NICOLE: Ringraziamo moltissimo la Dott.ssa Talib. Sappiamo che c'è sempre di più da scoprire man mano che il panorama tecnologico evolve e vogliamo continuare a supportare i genitori in modo che le famiglie possano trovare i modi migliori per adattarsi e sostenersi a vicenda.
DOTT.SSA TALIB: Grazie a te Nicole e al tuo team per il vostro impegno a migliorare la situazione e condividere risorse che ci aiutano a sostenere i teenager.
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